Gomito: artroprotesi di escissione

K. Tillmann, W. Rüther, B. Fink

Nei casi di distruzione dolorosa e/o invalidante del gomito, l'artroprotesi
di escissione consente di alleviare il dolore, preservando o ripristinando la
funzionalità articolare, a condizione che il paziente sia disponibile
a collaborare con il chirurgo e presenti i seguenti requisiti: un patrimonio
osseo adeguato, legamenti collaterali integri o almeno parzialmente ricostruibili.


La tecnica evita i rischi correlati all'intervento di alloartroprotesi, ma
la riabilitazione è in genere più impegnativa. Questa tecnica è
perciò particolarmente indicata negli individui più giovani che
aspirano a recuperare una funzionalità ottimale.

Tra le varie tecniche descritte, la più utilizzata è il rimodellamento
delle superfici articolari distrutte e deformate e l'interposizione di
derma, liodura o simili.

Gli esiti sono buoni in termini di controllo del dolore e soddisfacenti in termini
di funzionalità. Secondo l'esperienza degli Autori, la percentuale
di complicanze è accettabile se paragonata ai problemi derivanti dall'alloartroprotesi. In caso di insuccesso della procedura, è possibile
ricorrere all'impianto di un'endoprotesi. Dal 1990 l'équipe
degli Autori ha adottato una nuova tecnica chirurgica, che prevede l'utilizzo
di un'ansa centrale del tendine del tricipite posizionata distalmente, per
realizzare l'interposizione e la sospensione. I risultati ottenuti sembrano
essere superiori a quelli delle tecniche precedenti, in particolare per quanto
riguarda la mobilità.


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