Nella forma spastica della paralisi cerebrale, l'arto inferiore solitamente
adotta una postura di flessione, adduzione e rotazione interna dell'anca, flessione
al ginocchio ed equinismo alla caviglia. Nel caso di una deformità primaria
di flessione al ginocchio che non risponde al trattamento conservativo, si può
prendere in considerazione l'intervento chirurgico. Comunque, la situazione
deve sempre essere valutata in rapporto alle deformità presenti a livello
dell'anca e della caviglia e non in modo isolato. Nei casi più
lievi è sufficiente un intervento chirurgico sui tessuti molli, sotto
forma di allungamento dei flessori del ginocchio. Nelle situazioni più
gravi può essere necessario procedere con il rilascio dei capi del muscolo
gastrocnemio e con una capsulotomia posteriore dell'articolazione del
ginocchio. Infine, nei casi più gravi e negletti, può esserci l'indicazione
per l'osteotomia sovracondilica del femore.
I pazienti con una deambulazione cosiddetta "a ginocchio rigido", causata
dalla co-contrattura del quadricipite con i tendini del poplite, non hanno una
sufficiente flessione del ginocchio nella fase di oscillazione del cammino. In
questa situazione, si può procedere alla trasposizione distale del muscolo
retto del femore. In passato era consuetudine praticare la trasposizione dei
flessori del ginocchio per correggere il movimento di rotazione verso l'interno
durante la deambulazione, ma i risultati possono essere inaffidabili. Quindi, molti
chirurghi preferiscono un'osteotomia superiore del femore per correggere
la persistente rotazione verso l'interno dell'arto.
© 2000, Editions Scientifiques et Médicales Elsevier SAS. Tutti
i diritti riservati.