Epifisiodesi con cambre unilaterale per la deformità angolare del ginocchio

J. A. Fixsen

L'epifisiodesi con cambre unilaterale per correggere le deformità angolari
del ginocchio, soprattutto il ginocchio valgo, rappresenta una semplice ma soddisfacente
alternativa all'osteotomia correttiva. Tuttavia, deve permanere una sufficiente
quantità residua di cartilagine di accrescimento nella parte distale
del femore e prossimale della tibia perché questa tecnica chirurgica
possa avere successo. La maggior parte degli Autori suggerisce un'età
di circa 11-12 anni per le femmine e di 12-13 per i maschi. L'indicazione di
gran lunga più comune per l'epifisiodesi con cambre è il ginocchio
valgo idiopatico che persiste o si sviluppa nell'adolescenza, causando non solo
significativi danni estetici, ma anche difficoltà di deambulazione, dolore
anteriore del ginocchio e problemi femororotulei. La tecnica è semplice,
soprattutto se si utilizza un amplificatore di brillanza. Si devono inserire
due o tre cambre di Vitallium ®(tipo Blount), facendo attenzione che i braccetti
delle cambre siano paralleli alla cartilagine di accrescimento e che la cartilagine
venga a trovarsi esattamente tra i braccetti di ogni cambra. Nel caso del ginocchio
varo questa tecnica è molto meno usata, sebbene in realtà la si
possa impiegare anche per questa deformità.

Di solito l'epifisiodesi con cambre unilaterale non è consigliata in
soggetti di età inferiore agli 8 anni, ma Mieklie e Stevens [8 ]
hanno pubblicato uno studio preliminare molto interessante su 25 pazienti nei
quali l'emiepifisiodesi con cambre unilaterale è stata eseguita per ragioni
patologiche nella zona del ginocchio a un'età media di 6 anni e 4 mesi
senza complicanze gravi. In genere nel postoperatorio è sufficiente un
semplice bendaggio compressivo. È essenziale che i pazienti vengano seguiti
attentamente a intervalli di 2-3 mesi per controllare la correzione della deformità,
che in genere si verifica entro 6-24 mesi dall'intervento. Dopo aver rimosso
le cambre si verifica il fenomeno di rebound e quindi sipermette di raggiungere
un'ipercorrezione di 2-3 °prima di rimuovere le cambre. Non si deve usare
questa tecnica se non è possibile seguire i pazienti regolarmente o rimuovere
le cambre al momento giusto, evitando così l'ipercorrezione.


© 2000, Editions Scientifiques et Médicales Elsevier SAS. Tutti i
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