Laccio emostatico

J.P. Estebe

Il laccio emostatico o tourniquet è ampiamente utilizzato in chirurgia
ortopedica per ottenere un campo chirurgico esangue, per minimizzare la perdita
di sangue e per favorire la localizzazione di strutture vitali. Tuttavia, il
suo utilizzo può causare molti effetti collaterali. Il dolore da laccio
emostatico è un fenomeno ben conosciuto. Un altro effetto collaterale,
probabilmente sottovalutato, è il danno secondario indotto dall'ischemiariperfusione,
che potrebbe culminare nel fenomeno no reflow. Inoltre, aumenta il rischio
di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e infezione. La conoscenza delle
controindicazioni e delle possibili conseguenze renderà più sicuro
l'uso del laccio emostatico. Il sistema di controllo elettronico del laccio
emostatico deve essere verificato regolarmente. Occorre utilizzare il manicotto
curvo più largo adeguato al punto di applicazione. L'exsanguinamento
deve essere ottenuto per gravità. Il laccio emostatico viene gonfiato
a una pressione che supera di 5075 mmHg quella dell'occlusione arteriosa. La
sua applicazione è sicura quando dura meno di un'ora. Se si prevede
una maggiore durata, si può iniziare un periodo di riperfusione di almeno
10 minuti entro 4560 minuti dall'ischemia. È preferibile interrompere
l'uso del laccio emostatico prima dell'emostasi e della chiusura. Dopo lo sgonfiamento,
devono essere valutate le condizioni del sistema vascolare del paziente.

© 2002, Editions Scientifiques et Mèdicales Elsevier SAS. Tutti i diritti riservati.

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