Prevenzione e trattamento delle infezioni in chirurgia ortopedica traumatologica
G.H. Walenkamp
L'incidenza delle infezioni postoperatorie in ortopedia dipende soprattutto
dalla contaminazione della ferita che si verifica durante il trauma o l'intervento.
La prevenzione si basa sul potenziamento delle difese immunitarie del paziente
e sulla riduzione della carica batterica a livello della ferita. La principale
misura profilattica è rappresentata dalla somministrazione di antibiotici
sistemici per 24 ore, che negli interventi di protesi totale d'anca riduce
il tasso di infezione del 75%. Se a questa misura si associa l'impiego di miscele
di cemento e antibiotici e l'installazione di aria pulita in sala operatoria,
il tasso di infezione dopo intervento di protesi totale d'anca può ridursi
fino allo 0.2%.
Per il trattamento delle infezioni postoperatorie, è fondamentale iniziare
il trattamento tempestivamente, somministrare una terapia antibiotica appropriata
ed effettuare lo sbrigliamento precoce degli eventuali ematomi infetti, lasciando
in situ gli impianti stabili.
Nell'osteomielite cronica, il trattamento principale è lo sbrigliamento
chirurgico a stadi con l'ausilio dell'antibioticoterapia (locale e, se necessario,
sistemica). Occorre innanzitutto curare l'infezione e non iniziare la ricostruzione
prima della guarigione.
Le artroplastiche infette con infezioni precoci postoperatorie possono essere
trattate con sbrigliamento con la protesi in situ e antibiotici. Nelle infezioni
tardive occorre invece rimuovere tutte le componenti protesiche e il cemento
osseo. Il reimpianto può essere effettuato solo a guarigione avvenuta;
quindi può rendersi necessario lasciar passare mesi (senza protesi) per
rispettare il processo di guarigione.
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