Trattamento delle fratture recenti e inveterate dell’estremità distale dell’avambraccio nell’adulto

G. Vergnenègre P.-S. Marcheix C. Mabit

I chirurghi ortopedici devono regolarmente affrontare le fratture dell’estremità distale delle due ossa dell’avambraccio. È necessario quindi analizzarle accuratamente in fase preoperatoria con l’ausilio di diversi esami di imaging, allo scopo di selezionare il trattamento adeguato e la tecnica operatoria corretta. Il risultato funzionale dipende dalla durata dell’immobilizzazione e dai criteri anatomici di riduzione. La scelta terapeutica è certamente specifica per ogni frattura, ma dipende anche dall’età biologica dei pazienti. L’aspettativa di vita dei pazienti è aumentata, così come la loro richiesta funzionale, e oggi sono possibili diversi trattamenti, che andremo a descrivere, per aiutare il chirurgo nel suo processo decisionale. I calli viziosi rappresentano la più frequente complicanza tardiva e anche il loro trattamento richiede un accurato planning preoperatorio, sul piano sia anatomico sia funzionale. Le tecniche di correzione si rivolgono al radio, ma al momento del planning preoperatorio non bisogna dimenticare l’articolazione radioulnare distale, fonte di rigidità e dolori. Il versante mediale del polso può quindi godere di un trattamento conservativo o radicale.

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