Chirurgia delle lesioni tendinee e legamentose del gomito

G. Bacle E. Marteau J. Laulan

Nelle tendinopatie dei muscoli epicondiloidei, i sintomi sono dominati dal dolore, mentre nelle tendinopatie bicipitali e tricipitali, l’insorgenza è normalmente improvvisa con rottura o, spesso, avulsione del tendine, responsabile di un deficit motorio. L’indicazione chirurgica è quasi sistematica nelle rotture del bicipite o del tricipite, mentre deve essere prudente e selettiva nelle epicondilalgie. Il trattamento chirurgico dell’“epicondilite” interessa innanzitutto la zona patologica del tendine. Deve anche prendere in considerazione un’eventuale compressione nervosa associata, che si tratti del ramo profondo del nervo radiale lateralmente o del nervo ulnare medialmente. Per le rotture diagnosticate precocemente, il trattamento chirurgico si basa sulla reinserzione del tendine in posizione anatomica, che offre risultati affidabili. In pratica, ci si può trovare di fronte a lesioni legamentose del gomito in due situazioni: in un contesto acuto di lussazione, eventualmente associato a lesioni ossee, o in presenza di un’instabilità cronica. Dopo una lussazione del gomito, un’instabilità post-riabilitativa rilevante può giustificare una riparazione o persino una ricostruzione del legamento collaterale laterale. Nelle fratture-lussazioni, la prima fase del trattamento consiste nella riparazione delle lesioni ossee, che non verrà affrontata nell’ambito di questo capitolo, poi del legamento collaterale laterale. Un’instabilità cronica è spesso in relazione con un’insufficienza del complesso del legamento laterale e necessita una ricostruzione tramite legamentoplastica del suo fascio posteriore. Le instabilità croniche in valgo, per insufficienza del legamento collaterale mediale, sono rare, salvo per chi pratica gli sport di lancio.

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