Riparazione del plesso brachiale neonatale: tecniche e indicazioni

Y. Manoukov, F. Fitoussi, M. Le Hanneur

Sebbene la paralisi del plesso brachiale neonatale sia una lesione potenzialmente severa, la maggior parte dei bambini ha un recupero completo o quasi completo e non richiede un intervento chirurgico. Per i pazienti con paralisi completa (per es. C5-T1), l’indicazione all’intervento chirurgico andrebbe data dall’età di 3 mesi in assenza di recupero della flessione del gomito contro gravità, particolarmente in caso di segni clinici indicanti lesioni gravi (es., sindrome di Claude Bernard-Horner). Per le paralisi incomplete prossimali (per es., C5-C6 ± C7), l’indicazione per l’intervento chirurgico può essere ritardata di alcuni mesi. L’intervento comprende un tempo di esplorazione per identificare le lesioni nervose, resecare il neuroma cicatriziale e stabilire una strategia di ricostruzione. In base al numero e alla qualità delle radici rinvenute durante l’esplorazione, la ricostruzione associa comunemente innesti nervosi, prelevati dalle gambe (per es., nervo surale) e interposti tra i monconi radicolari e i tronchi tagliati in area sana, ai trasferimenti nervosi. Le priorità della ricostruzione sono la funzione della mano, poi la flessione del gomito, la stabilizzazione della spalla e infine il piano di estensione dell’arto superiore. Mentre la riparazione nervosa mediante innesti può essere eseguita fino a 9 mesi, i trasferimenti nervosi sono possibili fino all’età di 18-24 mesi.

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